Auguri Don Antonio!

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E’ stato un giorno speciale per la comunità oggi.


Ci siamo ritrovati insieme per testimoniare l’affetto e la gioia a Don Antonio Marini per il suo decimo anniversario di sacerdozio.

Don Antonio nella sua omelia ha esordito dicendo che con gioia ringrazia per aver iniziato, anche con un po’ di’incoscienza, questo percorso senza sapere inizialmente dove l’avrebbe portato.
Poi, non resiste e richiama una citazione dall’amato “Signore degli Anelli”: “Elfi e Draghi!, gli dico. Cavoli e patate son fatti per gente come noi. Non t’impicciare degli affari dei tuoi superiori, o ti capiteranno guai a non finire, gli dico”. Si tratta del monito che il padre di Sam Gangee, che accompagnerà Frodo nella sua lunga avventura, rivolge spesso al figlio, raccomandandosi di non intromettersi in affari più grandi di lui. In questo senso rispondere alla chiamata sacerdotale significa non accontentarsi di “cavoli e patate”, ma aspirare a vivere quelle grandi avventure con cui è possibile partecipare, sè e gli altri, ai grandi misteri salvifici dell amore di Dio.

Don Antonio, poi, ha ripercorso questi anni volgendo loro tre sguardi. Il primo a ciò che è stato questo percorso, sottolineando la presenza dei suoi familiari, dei giovani che ha incontrato, degli anziani, gli ammalati e gli amici sacerdoti. In tutti ha visto la presenza di Gesù. Per tutte le esperienze fatte rende grazie al Signore, soprattutto per l’incoraggiamento a tenere il volto verso il cielo.
Il secondo sguardo è volto al futuro, verso la Gerusalemme celeste: nessuna cosa potrà separarci dall amore di Gesù, è questo il fine.
Contemplare l amore divino senza il filtro sporco del peccato. Perché il quel luogo in cui Cristo e la sua Madre Celeste ci hanno preceduto sarà nostra luce.
Il terzo sguardo rivolto al presente si rifà al vangelo di oggi e, in particolare, all’invito di Gesù che dice:”Vi lascio la pace, vi do la mia pace”.
Gesù, donando la pace, ancora una volta dona se stesso, offrendo la possibilità di essere figli. Così il sacerdote è chiamato a dire il suo sì ogni giorno. Sicuramente, dice don Antonio, è na grazia immergersi in questa offerta di pace che il Signore ci offre attraverso il sacramento della riconciliazione.
Conclude dicendo che i tre sguardi sono un unico sguardo che si sofferma su Gesù.
Il sacerdote lo cerca per confermare quell amore totale ed eterno.

Come comunità parrocchiale anche noi desideriamo ringraziare per il dono del sacerdozio di don Antonio.

Abbiamo conosciuto don Antonio nel 2019 quando, appena arrivato a Roma, ha saputo dare voce a tutte le componenti della parrocchia coinvolgendoci in eventi come l’oratorio e i campi estivi per i giovani, la leggendaria serata di “X Parrock” o i festeggiamenti del capodanno 2019/2020. Se l’epidemia di covid ha segnato una battuta d’arresto per tante occasioni di incontro nella parrocchia (ricordandoci che c’è ancora un pellegrinaggio a Napoli in sospeso da diverso tempo…), anche in questo periodo abbiamo potuto apprezzare il suo accompagnamento spirituale sempre attento e delicato, il gusto un po’ guascone per le freddure e una precisione certosina nell’organizzazione delle più svariate attività!

A don Antonio, auguriamo ogni bene, imploriamo su di lui ,nella gioia di questo decimo anniversario, la benedizione del Signore, affinché possa continuare con la stessa forza a prestare la sua opera al servizio di Dio e del prossimo per molti e molti anni..

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