Noi desideriamo credere in Gesù, ma a volte ci è difficile, perché siamo distratti da tante cose e i nostri interessi si rivolgono a realtà superficiali. Non sappiamo andare in profondità e guardare la vita dall’interno, anziché dall’esterno: per stare con Gesù è necessario rinascere.

La giornata è stata, poi, scandita da alcuni momenti di riflessione in solitaria e di coppia accompagnati dalla lettura della Lettera di Papa Francesco alla famiglia.

In questa lettera leggiamo come il Papa esorta i coniugi “a partecipare nella Chiesa, in particolare nella pastorale familiare”, rammenta loro “che la famiglia è la ‘cellula fondamentale della società’, che “il matrimonio è realmente un progetto di costruzione della ‘cultura dell’incontro’” e che per questo “alle famiglie spetta la sfida di gettare ponti tra le generazioni per trasmettere i valori che costruiscono l’umanità”.

E non dimentica, la vita di ogni giorno delle famiglie, le problematiche, le incomprensioni che possono sorgere in una coppia. Per questo, nella sua lettera agli sposi, definisce la vocazione al matrimonio “una chiamata a condurre una barca instabile – ma sicura per la realtà del sacramento – in un mare talvolta agitato”, una barca dove è presente Gesù che si preoccupa per i coniugi e rimane con loro in ogni momento, “nel dondolio della barca agitata dalle acque”.

La giornata si è conclusa con la celebrazione della Santa Messa animata dalle famiglie stesse, a conclusione della quale il parrocco ha donato a ciascuna una candela, affinchè venga accesa ogni volta che si prega insieme in quella che è la chiesa domestica; le nostre case.
Le famiglie tutte ringraziano il nostro caro don per avere creato questa giornata di comunità e fratellanza. Ringraziano i ragazzi volontari che nel frattempo, hanno intrattenuto i bambini più piccoli con vari giochi.
Ancora una volta la Parola di Dio e poi di ciascuno di noi, offre a tutti l’opportunità di lasciarsi arricchire dall’esperienza degli altri.